Anche noi siamo rimasti stupiti ma ci sono posti insoliti da visitare in Umbria al di fuori delle solite mete!
La Scarzuola di Tomaso Buzzi
Montegabbione, Frazione Montegiove (Terni) – ca. 60 km da noi
E’ la città ideale incompiuta dell’architetto Tomaso Buzzi.
«...alla scarzuola, quando qualcuno mi osserva che la parte nuova, creata da me, non è "francescana", io rispondo: naturalmente, perché rappresenta il Mondo in generale e in particolare il mio Mondo - quello in cui ho avuto la sorte di vivere e lavorare - dell'Arte, della Cultura, della Mondanità, dell'Eleganza, dei Piaceri (anche dei Vizi, della Ricchezza, e dei Poteri ecc.) in cui però ho fatto posto per le oasi di raccoglimento, di studio, di lavoro, di musica e di silenzio, di Grandezze e Miseria, di vita sociale e di vita eremitica, di contemplazione in solitudine, regno della Fantasia, delle Favole, dei Miti, Echi e Riflessi fuori dal tempo e dallo spazio perché ognuno ci può trovare echi di molto passato e note dell'avvenire...»
Tomaso Buzzi
Il Teatro più Piccolo del Mondo
Monte Castello di Vibio – ca. 40 km da noi
Il Teatro della Concordia è stato progettato in pieno clima post rivoluzione francese del 1789 e poi intitolato proprio a quella "concordia tra i popoli" che si andava ricreando in Europa agli inizi dell'ottocento, quando nove famiglie illustri del paese si diedero da fare per costruire a Monte Castello un luogo di divertimenti e riunioni (c'era anche un caffè-salotto).
Con meno di 200 metri quadri di superficie emozionale e artistica il Teatro della Concordia divenne la dimostrazione che "la civiltà non si misura a cubatura né a metri quadri", come lasciarono scritto le nove famiglie.
Come dare loro torto… in questo spazio di sole 37 poltroncine in platea che, aggiunte ai 62 posti dislocati nei due ordini di palchetti, costituiscono in totale 99 posti, si alternano oltre al palcoscenico, due camerini, una sala riunioni, un Foyeur, dei servizi ed una sala espositiva.
Sono presenti in una proporzione mirabilmente ridotta e stilisticamente di una bellezza avvolgente e armonica tutti gli elementi del Teatro goldoniano all'Italiana: questa caratterizzazione lo rende il Teatro più piccolo esistente per completezza funzionale, tecnica architettonica e dimensione.
La Calamita Cosmica
Foligno – ca. 15 km da noi
Lo scheletro monumentale
L’opera di Gino De Dominicis, realizzata nel più assoluto segreto intorno al 1988, è lunga ventiquattro metri, larga quasi quattro e riproduce fedelmente uno scheletro umano con un lungo naso a becco d’uccello, uno dei temi ricorrenti delle sue opere.
Un’asta dorata che parte da una delle falangi è la “ Calamita Cosmica” da cui l’opera prende il nome, una sorta di magnete indirizzato all’universo.
Il profondo collegamento tra terra e cielo pervade l’esigenza creativa di questa maestosa scultura cupa e impassibile.
Lu Centru de lu Munnu
Foligno – ca. 15 km da noi
Lu Centru de lu Munnu
Foligno era al centro del mondo conosciuto, del Mediterraneo, dell'Europa e dell'Italia....
e al centro di Foligno c'era un locale con tavoli da biliardo...
e il tavolo principale aveva dei birilli...
e il birillo centrale rappresentava IL CENTRO DEL MONDO.
Ora il punto del centro del mondo è in un negozio, ma ancora visibile con una piccola caccia al tesoro
Il Tempietto Templare di Perugia
Tempio di Sant’Angelo – ca. 40 km da noi
Tra cerchi, fiori della vita, stelle e croci patenti
Ma quali sono le tracce dell’Ordine templare? Molti studiosi ne indicano alcuni:
- San Michele Arcangelo, a cui è dedicata la chiesa, era considerato il santo-guerriero (come i cavalieri Templari)
- la forma circolare del tempio (che poi divenne quella di molti edifici templari) che simboleggia il cielo e la forma della città di Gerusalemme
- la presenza di croci patenti e fiori della vita sia su alcuni affreschi interni (potete verificare una Madonna dipinta con la croce rossa sul collo) che sul pavimento del corridoio circolare
- una particolare pietra sul pavimento dell’ingresso, di colore diverso dalle altre, che sembra messa lì quasi per caso e su cui è inciso un pentacolo (simbolo associato sia ai Templari che alla massoneria)
Le Fonti del Clitunno e il Tempio Unesco
Campello sul Clitunno – ca. 25 km da noi
Le Fonti del Clitunno sono alimentate da sorgenti sotterranee che sgorgano da fenditure nella roccia che con la loro copiosità anticamente formavano un fiume navigabile fino a Roma, lungo le cui sponde sorgevano sacelli, ville e terme.
Il loro aspetto suggestivo, con il laghetto popolato di nasturzi acquatici, nontiscordardimé della palude, cigni e anatre, e con la miriade di colori dei salici e dei pioppi cipressini che si riflettono nel limpido specchio d'acqua, ispirò fin dall'antichità pittori, poeti e scrittori, come Plinio il Giovane, Virgilio, Corot, Byron e Giosuè Carducci, il quale le consacrò nella sua celebre ode.
Considerate sacre dai Romani che qui venivano a consultare l'oracolo del dio Clitunno e a svolgere riti religiosi, come testimonia la presenza più a valle del Tempietto di Clitunno (poi trasformato in una chiesetta paleocristiana dedicata a S. Salvatore che conserva antichi affreschi), molte vene delle acque del fiume furono disperse in seguito al grande terremoto del 440 d.C. Regolate poi facendole passare al di sotto del Marraggia, le Fonti assunsero il loro aspetto attuale nella seconda metà dell'Ottocento.
Brufa e le sue sculture
Brufa (Torgiano) – ca. 20 km da noi
Brufa è un piccolo centro del Comune di Torgiano, sulle cui colline sono situati i vigneti della prestigiosa produzione enologica; domina la piana del Tevere e la pianura di Assisi fino a Foligno, dove si sviluppa «La Strada del vino e dell’arte».
In questo paesaggio sono state inserite le sculture di vari artisti.
Il Santuario della Madonna dei Bagni
Santuario Madonna del Bagno – ca. 25 km da noi
Il Santuario, fondato nel XVII secolo, si trova nel territorio della Parrocchia di Casalina comune di Deruta (in provincia di Perugia). Attualmente la CARITAS Diocesana di Perugia - Città della Pieve, con la presenza di una sua comunità, garantisce l'apertura ai pellegrini.
All'interno del Santuario, sono appese alle pareti numerose formelle di ceramica.